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"Giorni di primavera" è un romanzo "a chiave", racconta un fatto di cronaca, accaduto nel 1970, nel quartiere romano di Centocelle. I personaggi sono di fantasia ma le vicende sono tratte da fatti veri, seppur con un certo margine di libertà narrativa. La storia fondamentale è inserita nella trama del protagonista, l'ispettore di polizia Alessandro Rapisardi, per il quale è possibile individuare alcuni tratti autobiografici dell'autore. Rapisardi è autore di un racconto verità che ricostruisce, in forma di romanzo, un caso di cronaca irrisolto di cui si è occupato molti anni prima. Deve consegnare questo testo ad un medico, che fu medico-legale nell'ambito della stessa inchiesta ed è costretto a rileggerlo. Si affacciano, nel corso della rilettura, momenti nei quali Rapisardi ripercorre altri noti casi irrisolti di Roma per trarne una conclusione: la verità non esiste ma esiste la realtà come somma di eventi caotici e contraddittori che quasi mai producono giustizia. Nel finale scoprirà il vero obbiettivo e la vera identità di Antonio Grimaldi.